Sono andati avanti per diverse ore nella notte tra ieri e oggi i colloqui tra una delegazione della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedao/Ecowas) e i militari autori del golpe dello scorso giovedì in Guinea Bissau. Lo riferiscono diverse fonti locali e internazionali secondo cui della delegazione fanno parte diversi ministri e capi delle forze armate della regione. Il gruppo dei mediatori è guidato da Kadré Désiré Ouédraogo, presidente della Commissione della Cedeao che ha evitato finora qualunque dichiarazione. La giunta – che ha concordato con alcuni partiti di opposizione la costituzione di un Consiglio nazionale di transizione, ieri è stata apertamente criticata da alcuni tra i principali candidati alle elezioni presidenziali che si stavano tenendo nel paese. Il gruppo dei cinque, guidato da Koumba Yala – leader del Partito di rinnovamento sociale che avrebbe dovuto scendere in campo al secondo turno contro l’ex primo ministro e candidato del partito al potere Carlos Gomes Junior – ha chiesto il ripristino dell’ordine costituzionale.
La Giunta sta intanto mantenendo chiuse le frontiere terrestri e marittime, chiuso lo spazio aereo. I militari avrebbero però accettato come mediatore il presidente uscente di Timor est e premio Nobel per la pace Ramos Horta. Incerte restano poi le condizioni di Gomes Junior e del presidente ad interim Raimundo Pereira, attualmente agli arresti. Secondo alcune fonti locali a Gomes è stato consentito però di partecipare alla riunione con la Cedeao prima di tornare nuovamente sotto custodia militare.